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sabato 28 ottobre 2017

Cross della Rocca - Arona

La podistica arona organizza anche questo anno sabato 28 ottobre il cross della rocca, e io sono stato precettato all'ultimo per partecipare a questa faticaccia di 5 km, dove mi faranno compagnia, alby, reduce dalla maratona di chicago e alberto. Raggiungo la terrazza borromea mentre è in corso la gara femminile, dove raffaella si sta difendendo bene. Sbrigo le  pratiche burocratiche e con i due colleghi improvvisiamo un piccolo riscaldamento, giusto per attivarci un po', anche se la giornata è bella e fa ancora caldo. Speaker della kermesse, davide daccò. Tutto è pronto, siamo una cinquantina, la gran parte dei fenomeni, qui si rischia una figuraccia. Via, tre giri da compiere, a bomba. Primo tratto sul prato e ho già bisogno delle bombole di ossigeno, cuore a palla, discesa verso la  casetta e poi ritorno in salita senza mai mollare. Vanno tutti fortissimi, siamo di nuovo al prato e mi raggiunge alby, zig zag fino a raggiungere il passaggio davanti al bar. Giriamo dietro per una piccola salita, che si fa sentire, ritorniamo indietro, percorso misto e io e il compare ci diamo il cambio. Incrocio anche marco, nettamente più avanti, per lui una passeggiata. Siamo al secondo giro, e le posizioni ormai nella nostra zona sono definite. Il prato è la parte più impegnativa, io e il maratoneta teniamo duro, passiamo fiancheggiando l'arrivo e ci buttiamo per l'ultimo lap. Gambe al limite, risentono un attimo della fatica di settimana scorsa, ma rimango sul pezzo. Salita delle casetta addomesticata, qualche secondo per rifiatare, calpestiamo il tratto duro in erba con una timida progressione e finiamo belli stanchi. Ristoro più che meritato, corsetta da non sottovalutare, ti apre bene i polmoni. Arriva anche alberto, che ha centrato il suo obbiettivo. Posto incredibile dove correre, molto suggestivo, particolare e gioco in casa. Complimenti. Chiudo i 5,450 km alla 38esima posizione in 24'25''.

martedì 26 settembre 2017

Elbaman

Oggi domenica 24 settembre sono all'isola d'elba per l'elbaman per la distanza ironman. Sono a marina di campo da un paio di giorni, con il fido daniele, già finisher qui l'anno scorso. Ieri, giusto per vedere di che morte dovrò morire, abbiamo fatto un giro del circuito bici che si dovrà fare per tre volte. Veramente bello, panoramico e duro, parecchie salite. Incognita tempo, danno pioggia, soprattutto in mattinata. Colazione più che abbondante, e via in zona calda. Tutto è stato piazzato il giorno prima, oggi si va solo a sistemare i dettagli. Visto l'incertezza meterologica, decido di cambiarmi totalmente in t1, così da pedalare asciutto. Ancora scuro, ci cambiamo e mettiamo la muta, siamo circa in trecento a sfidarci. Raggiungiamo la spiaggia, non piove, ma dietro di noi un cumulo di nuvole nere, ma nere nere nere. Siamo pronti, per i due giri per completare i 3800m di mare, ma i giudici aspettano ancora il via libera della capitaneria di porto. Arriva il segnale e via, e inizia la tonnara direzione sulla sinistra a puntare la costa che guadagna il mare. Rimango imbottigliato, cosi decido di allungare di qualche metro e togliermi dalla bolgia, così da nuotare tranquillo. Onde gestibili per il momento, vado già col cruise control inserito. Le boe  si vedono abbastanza bene, recupero posizioni e arrivo a girare per lambire la costa per duecento metri e virare di nuovo per iniziare il ritorno. Tutto fila liscio, lungo rettilineo, mi sento bene, le bracciate sono fluide e la temperatura dell'acqua è ottima. Arrivo alla boa, curva di novanta gradi e raggiungo la costa, uscita all'australiana e via per l'ultimo lap. Il mare è un po' più agitato, ma cerco di non disunirmi, sono messo bene, e va bene così. Di nuovo nei duecento metri, qui qualche bracciata va a vuote, onde importanti ti fanno saltare. Rieccomi nel lungo rettilineo, la visibilità inizia a diminuire, mi accorgo che sta piovendo, e anche forte. Nessun problema per me, ma viaggio a sensazione, ora non si vede oltre i quattro, cinque metri. Spero di essere giusto nella direzione, nessuno nei dintorni. Raggiungo la boa per la svolta verso la riva, viaggio alla ceca, spero di essere dritto. Passo a due metri da una boa per le barche, me la ricordo dal giro prima quindi tutto giusto. Piove come se non ci fosse un domani, ora tuoni e fulmini e l'uscita non si vede ancora. Nonostante tutto, nuoto bene e non sento la fatica. Finalmente vedo rosso, i gonfiabili dell'uscita, che sono li li per volar via. Ultime bracciate, mi alzo in piedi ed esco, diluvia per essere pacati, via dalla sabbia, passo sul tappetino della telemetria che sta per essere portato via dall'acqua e sono in strada a correre per le vie di marina di campo per raggiungere la zona cambio. Situazione irreale, le strade sono dei fiumi, ho costantemente l'acqua fino al polpaccio e nonostante il pericolo di cadere, ci do dentro, così sveglio le gambe. Arrivo al tendone, siamo una decina a cambiarci, i top player non si pongono domande e partono con la bici, io e gli altri pochi arrivati no, siamo nel bel mezzo di una bomba d'acqua. Piano piano il tendone si riempie, nessuno intende muoversi prima che diminuisca la pioggia, la zona è completamente allagata, sotto i nostri piedi, un fiume. Serpeggia il timore di annullamento della gara, ed effettivamente così accade, annunciata da un atleta arrivato sotto il tendone e poi dall'organizzazione. Una batosta per tutti. Effettivamente continuare non sarebbe stato logico, troppo pericolosa la parte in bici con questo tempo. Poco dopo, con le pive nel sacco, mestamente raccogliamo tutta l'attrezzatura e ritorniamo in hotel, a sfogarci con una seconda colazione e con la certezza di riprovarci l'anno prossimo. L'ottimismo, volaaaa!

domenica 17 settembre 2017

Kuota Triathlon Olimpico Peschiera del Garda

Questo sabato 16 settembre sono a peschiera del garda per partecipare al triathlon olimpico insieme a molti del team oxygen. Arrivo in zona con daniele in mattinata, la partenza verso mezzogiorno è comoda per fare tutto in giornata. Ritiriamo il pettorale, qui hanno fatto le cose in grande, allestendo un piccolo villaggio sportivo per l'occasione, tantissimi i partecipanti, siamo in zona fortezza. Posiziono la bici in un piazzale sterminato, e prendo i riferimenti del caso. Numerose le batterie, distanziate tra loro di pochi minuti. Indosso la muta e procedo con un breve riscaldamento nel lago, dove l'acqua, per un lungo tratto è bassa. Raggiungo la mia batteria, tutto pronto e partiamo. Primo pezzo in camminata e poi tuffo per dirigersi verso il largo per raggiungere le boe rosse di svolta verso destra per costeggiare la riva. Traffico, non riesco a trovare il mio spazio, e tutto un zig zag. Più si va avanti e più è peggio, perché mi imbatto in quelli che sono partiti nelle frazioni precedenti. Vedo la fortezza e punto l'ingresso; ci siamo, entriamo nel perimetro, fatico ad orientarmi e rimango troppo stretto verso le mura, imbottigliato in quelli più lenti di me, si va di sportellate, che casino! Ultimi metri e finalmente si esce, brutta frazione oggi nel nuoto, ma ora via a prendere il mezzo a due ruote. Arrivo, tolgo la muta, mi sistemo e parto.
Inizialmente sono da solo, in questo primo tratto per lasciare il borgo, poi si forma il gruppo, devo rimanere con loro. Viaggiano di brutto, o meglio, sono io che non sono abituato. Il percorso è per lo più piatto con qualche collinetta, e sono queste che mi fanno penare e rischio sempre di perdere il contatto. Sono concentratissimo e con i battiti belli alti. Altra pendenza, più impegnativa e qui mi staccano e per un paio di km viaggio solo finché un altro drappello su due ruote mi aggancia e io vado subito a ruota. Sono ancora più veloci, io sono a collo, ma questo fa si che riagganciamo il gruppo avanti, bene. Ultimo strappetto, mancano tre km al t2, io mi perdo via, ma pazienza, ormai è fatta. Appendo il bolide, scarpe da runner e via di corsa. Sono imballato come pochi, pago la condotta in bici, eh non sono abituato a spingere così tanto! Piccolo tratto in piano e poi salita, non lunga, pochi metri ma ti fa tirar fuori la lingua, quindi un bel rettilineo, non riesco a spingere, ma qualcuno lo recupero. Ora si va nello sporco, sterrato insidioso, un cross country questa frazione, bello. Due giri, un serpentone unico, siamo tantissimi qui a peschiera. Costeggiamo ora il canale, salita e poi discesa, non ci si annoia mai! Va meglio ora, sono più fluido e costante, passaggio sul ponte ed entriamo nella fortezza e il primo giro è fatto. Buona l'affluenza di pubblico. L' energie ci sono, sto andando meglio in questo secondo turno, riesco a passarne diversi. Ogni volta dei mini obiettivi da superare, così da tenere la cadenza bella allegra. Il fiato c'è, devo tenere botta fino alla fine. Ultima pendenza, di gran carriera scollino e via a chiudere dentro le mura. Un buon ristoro è quello che ci vuole, ho bisogno di liquidi, ho sudato parecchio oggi. Ritorno in zona eventi dove mi rilasso con tutta la cumpa prima del rientro a casa. Bel percorso e organizzazione ok, da tenere presente per un ritorno. Soddisfatto della prestazione, ma incredibilmente ho steccato nel nuoto, roba da matti.

sabato 16 settembre 2017

Gamba d'oro Montrigiasco

Stasera venerdì 15 settembre corro in casa a montrigiasco, tappa della gamba d'oro nel tramonto, data insolita rispetto agli altri anni, visto che si svolgeva sempre a fine luglio. Percorso completamente ridisegnato dallo staff del circuito, vediamo cosa hanno tirato fuori dal cilindro. Nuvoloso e umido, è già scuro. Iscrizione presso l'asilo e partenza in piazzetta. Buona la presenza di runners, ci sono anche il bruno e il melo e con questo ultimo mi perdo in chiacchiere e infatti viaaa e sono nelle retrovie. Lasciamo il paese e appena prime del campo santo svolta a destra per la gippabile nel bosco. Sono già a cannone, conosco bene questo tratto, discesone che porta verso sant'eufemia che fu teatro di mie uscite di allenamento anni addietro. Sbuffo che è un piacere, devo riagganciare il contabile, ma dove è finito? Lasciato il dislivello negativo, piattone e siamo alla chiesetta e finalmente sono in scia al compare che viaggia come se non ci fosse un domani. Svolta ancora a sinistra, e pestiamo l'asfalto in direzione oleggio castello. L'oscurità scende tra i corridori. Sempre su strada, secca curva a sinistra per fare tutto il salitone che riporta in paese. Posizioni delineate, solo uno ci può superare e prima o poi arriva. La irta via ci mette a dura prova, io ho i battiti a mille e le gambe chiedono venia. Bruno è lanciato, è bello informa, bravo. La cima è vicina e taaaac, ecco il fuoriclasse marco, che ci svernicia tutti quanti, che pennellata ragazzi. Ennesima svolta a sinistra, il cimitero, ma può ancora aspettare, e subito a destra per la cappelletta nello sterrato. Amministro, la fine è vicina. La coppia affronta il tratto per le vie del paese, passo davanti a casa, ultimo tratto sullo sporco ed ecco l'arrivo davanti al portale della chiesa. Timbro il cartellino e via al ristoro, ci vuole del tè. Ci raggiunge anche melo che sta ritornando ai livelli degli anni ruggenti, dove mi dava certe bastonate che non immaginate. Bella gara si, ma troppo asfalto forse. Chiudo i 6 km alla 17esima posizione in 25'39''. Ok raga!

domenica 10 settembre 2017

Triathlon Sprint Pettenasco

Domenica 10 settembre l'oxygen triathlon ha deciso di ritrovarsi a pettenasco per dettare legge nella distanza sprint, con più di quaranta iscritti. Mattinata piovosa e fredda, dubbi sul dress code. Ritiro il pettorale e raggiungo la zona partenza, dove è allestito il gazebo del team, mega foto del gruppone e via ai preparativi. Ha smesso di piovere, bene, raggiungiamo il lago per un breve riscaldamento, quattro bracciate, e tutto e pronto. Spunta alla carlona, entriamo in acqua e via per un unico giro di 750m. Subito di buona lena costeggio la riva puntando l'isola di san giulio, il lago calmo non crea problemi e dritto come un fuso, vado per girare la boa gialla che segnala il ritorno. Bene, ma non benissimo, accuso il lavoro fatto nelle ultime settimane, ma non importa, la distanza è breve e devo solo amministrare. Virò e seguo chi mi sta davanti, ma poco dopo cozzo con uno che arriva dal senso contrario, con lui in molti che l'hanno presa larga. Nulla di grave ma perdo tempo e per spostarmi più esternamente regalo secondi, pace. Qui il lago è nervoso, alcune bracciate vanno a vuoto, e switcho in modalità moto ondoso; ultima boa e si punta all'uscita, senza esagerare raggiungo il pertugio, l'acqua finisce e corsa in zona cambio, assai distante. Sono dentro, vedo atleti di lusso, ma la mia prova è stata sotto tono. Tolgo la muta, fase drammatica, non ne vuole sapere di sfilarsi, è incollata alle gambe e il tempo passa, cribbio che nervoso, sempre il solito film eh! Prendo la bici dopo aver buttato alle ortiche quel poco di buono fatto a nuoto e inizio a pedalare. Avanti a me uno da pigliare e fare scia insieme. Sono a bomba, battiti fuori controllo, e ci provo. Si costeggia il lago per un circuito di due giri per totalizzare i venti km. La ricorsa non ha successo, ma ora siamo in due, ma sono a collo per via della sfuriata iniziale, e devo rifiatare per un minuto. Giusta decisione, un gruppetto di cinque mi raggiunge e mi attacco a loro; parola d'ordine, non mollare! I primi quattro km sono andati, io concentratissimo sulla ruota di chi mi sta davanti, non sono abituato a questa situazione e ritmi, sì, sono in trans agonistica. Sempre a testa bassa eccoci a primo paletto per l'inversione di marcia, mi concentro per essere subito aggressivo e non perdere il contatto causato dallo strappo nella ripartenza. Durissima situazione, ma sono ancora lì, attaccato ai tubi di scarico. Asfalto in alcuni punti insidioso, disastrato o bagnato, attenzione massima. Il team nel frattempo aumenta di numero, un paio li abbiamo presi, bene. Leggero dislivello e si inverte il senso per l'ultimo giro. Leggera indecisione e per poco non perdo il treno, e devo fare gli straordinari per ricucire i pochi metri di gap. Sono sul pezzo e sta volta la porto a casa la scia! Acciuffiamo altri in difficoltà e siamo una decina in direzione omegna. Bastone di ritorno, saranno cinque km a fuoco e così è. Giù a tutta, e se prima ero al limite, ora sto svalvolando, ma so che devo resistere e sotto ipnosi pedalo come se non ci fosse un domani. Ultimo falso piano, stringo i denti, giriamo per le viuzze, e sono in zona cambio. Sorpresa, immagine mai vista, tantissimi posti vuoti, questo mi da energie per la corsa. Non ho bevuto nulla, confido in un ristoro. Sempre con la lingua a penzoloni, sono in modalità runner e in poco tempo mi sbarazzo dei compagni delle due ruote. Gli organizzatori hanno disegnato due giri tosti, con tanti cambi di direzione, passaggi in erba, asfalto, sterrato e in porfido, ottimo per me, indigesti per gli altri. Sono in compagnia di un giovane ossigenato e non lo mollo e dopo una fase di stallo, finalmente recuperiamo altri nettamente più lenti. Secondo giro, non ci sono ristori, pazienza. Il compare accelera, io sono fuori soglia da un'ora e mi tocca dolcemente vederlo andare via. Non mi perdo d'animo, ultimo km e vado bene e taaac, mi disunisco e non so come mi ritrovo a misurare il terreno, al millimetro! Che pirla! Gramato il ginocchio, ma tutto ok e riparto, altri secondi persi, riprendo il ritmo a fatica, ormai ci siamo, spingo a manetta, perdo pezzi ed ecco il gonfiabile, e tutto finisce. Ristoro strameritato e intanto tutte le bollicine arrivano. Tutti al pasta party per ricaricare le energie e per le premiazioni. Bella gara, mi sono piaciuto nelle due ruote, zona cambio da incubo e perdo il gradino più basso del podio di categoria. Un pistola!


venerdì 25 agosto 2017

Gamba d'oro Bolzano Novarese

Questa sera venerdì 25 agosto rientro nel calendario della gamba d'oro dopo parecchi mesi. Non ho ancora parcheggiato che già si sprecato i "sei ancora vivo?", l'ottimismo vola. Tanti i runners, attratti anche dalla festa in zona partenza. Serata calda, giretto di riscaldamento, dove becco melo che è ritornato finalmente alle competizione. Ci siamo e si parte, l'asfalto leggermente in salita sgrana il gruppone, io colgo l'occasione per portarmi avanti, e ne approfitto per saggiare lo stato di forma; leggera discesa che porta sullo sporco e mi lascio andare. Davanti a me ne vedo molti e decido di darmi una mossa, siamo ora nel bosco e iniziano le salite, io spingo, ho il fiatone, ho preso la decisione di andare a bomba. Vedo una lady all'orizzonte, vecchia conoscenza, questa mi fa sempre penare,  giù la testa e tento di ricucire il gap. Ora spiana un attimo e sono in scia, rifiato qualche metro e poi la lascio sul posto. Nel frattempo, ecco marco, che mi supera in scioltezza, io non sto a guardare e mi attacco ai suoi tubi di scarico; altra irta via, per non rimanere distaccato, perdo il polmone sinistro e il cuore è a palla, finalmente scolliniamo per una discesa a serpentina nel bosco. Siamo di nuovo su asfalto ora, segno che siamo all'ultimo km, io non mollo la mia lepre. Altra breve salita, le gambe fanno gli straordinari, ecco i rumori della festa, leggerissima discesa marco va come un treno, io dietro e c'è uno che mi tallona, io tengo botta, scatti da centometristi e finiamo appaiati. Io sono stramorto e aspetto il venditore di carta. Buona prova anche per lui e via al ristoro per la ricarica di energie. Bel giretto direi. Chiudo i 6,100 km alla 20esima posizione in 26'38''. Non male.

domenica 20 agosto 2017

4° Rampigada San Domenico

Che fare questa bella domenica 20 agosto in piena estate? Daniele e mattia mi passano a prendere per una corsetta in montagna, niente di meno che la rampigada, a san domenico di varzo, più di venti km e un milleeduecento di dislivello tra i sentieri che portano alle vette. Poco dopo le otto siamo già sul posto, zero nuvole, aria bella fredda e un bel vento, lo start e alle nove e mezza. Non attrezzato per l'evento, uso delle scarpe normali da runner, t-shirt tecnica e canotta podistica arona, più dei manicotti, così in caso di caldo...Trecento i partenti, ovviamente molti più che titolati, nutrita la compagine femminile, bene. Mini riscaldamento, giusto per svegliare i muscoli e si parte, direzione piana del veglia. La gippabile permette al gruppo di sgranarsi e la prima salita, non lunga per l'alpe nava, fa una prima selezione. Si rifiata, ormai siam tutti caldi, e puntiamo il ponte campo, crocevia per la irta via che porta a croppallo, avanposto dell'alpe veglia. Ora siamo sul sentiero, procediamo tutti con camminata veloce, io stringo i denti, non sono abituato, il panorama spoglio diventa multicolore grazie al serpentone dei runners. Tratto interminabile, non finisce più. Rieccoci su strada ampia, molti i camminatori abituali, grazie al magnifico sole, che ci incoraggiano. La musica non cambia, ma finalmente il primo ristoro, segnale che siamo all'ingresso della piana. Poco più di cinquanta minuti per fare sei km, e ne mancano ancora parecchi a terminare. Ristoro e via per il piattone al veglia, veloce sulla carta ma un muro di vento micidiale spegne ogni entusiasmo, che fa rimpiangere la salita, infatti lacrime a più non posso, fatico a vedere perterra! Tutto finisce e si sale ancora, io inizio ad accusare il colpo, le energie latitano, non ho curato per niente il pregara e sto pagando dazio. 
Località porteia, indica che siamo oltre metà gara e tocchiamo i duemila di altezza. Sentieri sotto il sole, ma si sta bene, ricordo di avere un gel in tasca e risulta essere la pozione magica, e la fatica diminuisce. Si sale ancora, obiettivo, la croce alpini, punto più alto. Eccola finalmente, la parte più dura della gara e fatta, ora circa sette km si mangia e bevi e discesa finale. In questo tratto comunque la lingua te la fanno tirare fuori ancora. Nelle piccole discese che incontro, qui escono i limiti nella disciplina, sia perchè non voglio farmi male, sia perche non sono allenato e capace. Passo l'attrezzatissima e turistica alpe ciamporino e a zig zag si va per l'alpe moiero. Sono in solitaria e spesso mi sorge il dubbio se sono sulla strada giusta, ma la segnaletica è ottima, e tutto fila liscio. Lascio l'alpe alle spalle e giù tra i boschi per tornare a san domenico. Non sono uno stambecco, e qui in un paio di km perdo qualche posizione. Sento i rumori del paese, la telemetria segnala al max un km, mi do forza, ecco l'asfalto, sono tra le case, tornate, in salita ovviamente ed ecco il gonfiabile di arrivo, come fosse la manna dal cielo, e taglio il traguardo. Mi reco al ristoro, accompagnato da un vento che mai ha dato tregua. Subito comunque ritorno ad aspettare i compari di merende. Prima mattia, professionista della disciplina, anche se preferisce distanze molto più lunghe e poco dopo daniele. Doccia gelata, non se ne parla, ci cambiamo e pasta party super meritato. Relax con le premiazioni, tantissime e ritorno a casa. Bellissima gara, per me faticosa, non sono esperto, da tenere presente il prossimo anno. Certo che se il tempo fosse stato brutto, sai che calvario...Percorso di 20,700km arrivato alla 101esima posizione in 2:32'48''. Bene dai.

lunedì 14 agosto 2017

20° Triathlon Sprint Osiglia

Dal cilindro delle gare spunta l'osiglia triathlon sprint di domenica 13 agosto, in val bormida, nell'entroterra savonese. In zona già sabato con il fido daniele, giro in bici per perlustare il campo gara e le insidie nascoste. L'approccio è positivo, l'ambiente della manifestazione è molto bello. Domenica, le partenze sono all'ora di pranzo, io nella seconda batteria, non ho rank nella distanza, il compare nella prima. Il sole bello alto, giornata splendida. Tanti i partecipanti, anche dall'estero, forse il mare a pochi minuti ha contribuito a portarli qui e la location lo merita. Zona cambio sistemata, muta facoltativa, si nuota nel lago creato dalla diga artificiale, l'acqua è fredda, ma sopportabile. Ora per la spunta, daniele è pronto, dopo due minuti parto io. Partiti per un unico giro a triangolo. Tocca a me, ma siamo in ritardissimo con l'appello e la batteria tarda parecchio a sistemarsi in acqua. Ci siamo, countdown e al due molti sono già a metà lago, infami! Sono sotto costa, nel pulito e piano piano converto verso gli altri. Inizio a spingere, visto la distanza, voglio forzare. Vado bene, ecco la boa per il piccolo traverso, giro stretto, cambio marcia e ci dò dentro. Riesco a beccare qualcuno della batteria precedente, nel senso che ci sbatto contro, altri li schivo e vado a bomba. Il gonfiabile nero di uscita e sempre più grande, ultimi cinquanta metri, non ho quasi più braccia, assecondo la stanchezza, modalità motoscafo ed esco. 
Avendo fiato da vendere corro per prendere la bici, dai, è andata bene la nuotata, mi sono divertito. Via la muta, prendo il bolide ed eccomi sul vialone che costeggia il laghetto. Spingo in questi primi km, poi sarà discesa. Finalmente uno con me e procediamo insieme, io davanti però, miracolo, adesso piove! Discesa ora, senza pericoli procedo, ora tratto di asfalto sconnesso, prendo una buca, botta tremenda e succede l'irreparabile, gomma posteriore fottuta, evitata caduta per poco. neanche sette km di bici e la gara per me termina, riparare non ha senso. Mestamente ritorno indietro, dove ritrovo daniele che ha già concluso la gara e riempito la pancia. Doccia, pasta party e attimo di relax, la zone appunto è carina e poi ritorno a casa. Peccato per l'inconveniente, ma sono cose da mettere in conto. Se potrò, il prossimo anno sarò qui di nuovo.

domenica 30 luglio 2017

7° Aronamen

Immancabile l'appuntamento oggi domenica 30 luglio per la mia sesta partecipazione all'aronamen, dove gioco in casa. Sveglia prima dell'alba, colazione nella norma, ultimo check e via. Il piazzale gorizia di arona ospita la zona cambio, molti già in coda per posizionare il tutto, io procedo con calma. Molti del team oxygen qui, tra gara individuale e staffetta, senza contare i supporters per il caloroso tifo. Giornata splendida, il lago è piatto e giudici comunicano che sarà tutto regolare e la muta facoltativa. Nuotatina di riscaldamento, sono nella prima batteria, bene. Spunta in piazza del popolo, ci accingiamo a sistemarci sulla riva che guarda il castello di angera e ..via,  così senza avvertire; io sono dietro a tutti e tocca farmi spazio a spallate per portarmi avanti e ahimè perdo tempo. Alla prima boa giriamo verso sud, qui riesco ad avere un ritmo regolare, sono in rimonta continua, bene. Costeggiamo il lungo lago e cerco di mantenere la traettoria più precisa possibile. Ora si torna per l'uscita all'australiana, le bracciate sono fluide, bene. Il porticciolo è li, esco guardo come sono messi li davanti e mi rituffo per il secondo giro. Punto il castello per orientarmi e procedo senza forzare, ecco la boa, alzo il ritmo e macino metri fino a svoltare per il rettilineo finale. vado di gran lena, un pò di confusione, ho raggiunto qualcuno della batteria successiva. Pochi metri, ci siamo, ecco la rampa ed esco e via di corsa in t1 la bici. Bene direi, sono ancora tutte lì. 
Prendo le due ruote, e inizio a pedalare. Solitario mi aspetta il bastone fino a dopo feriolo. Il film è la replica degli altri anni, io che vengo ripreso da chi col nuoto è leggermente più lento e da quelli che la fanno sporca, facendosela in gruppo. Le strade non sono chiuse al traffico, e noto che ci sono molti più veicoli sulla carreggiata a tenerci compagnia. Sono a solcio per la salita, qui spingo e cerco di perdere meno posizioni possibili e calogna è subito lì, buon segno. Ora gignese e quel piccolo tratto spacca gambe che metabolizzo bene e il grosso è fatto, a seguire tutto un su e giù fino ad arona. Meglio l'approccio su questa disciplina rispetto agli altri anni, seppur lontano dalla media dei partecipanti. Pochi km ancora, eccomi vicino a casa, poi dagnente, le spalle della statua, un paio di minuti di discesona e sono in t2. Scarpe da running, testa bassa e inizio i quattro giri per la mezza maratona. La bella giornata chiama il pubblico, più per l'aperitivo che per l'evento sportivo. Il primo km non è dei migliori, una fatica bestiale, sembro scoppiato, poi metro dopo metro mi riprendo e cerco un'andatura regolare. Rigorose le tappe al ristoro, anche se a me non da fastidio, fa proprio caldo. Il primo giro è fatto e la paventata crisi totale è svanita, un falso allarme per fortuna. Secondo giro, mi rilasso e incrocio i compagni di merende, anche loro sul pezzo. Terzo round, il momento cruciale, le forze ci sono ancora, la fatica comunque inizia a manifestarsi ma tengo botta e taac sono per gli ultimi 5 km. Ora tutta di testa, le gambe iniziano a chiedere il conto, mini obiettivi e la si fa. Al bastone degli ultimi 3 km, al ristoro, mi aggancia marco che sta facendo il terzo della sua staffetta, mi rincuora e dice di attacarmi a lui, mi sprona e procediamo di pari passo, ci voleva proprio. Manca poco, riesco ad andare in progressione e a mezzo km dall'arrivo, lo ringrazuio e vado in solitaria. Ecco il traguardo, sparata finale e immancabile salto conclusivo per celebrare la conclusione della faticaccia. Medaglia merita al collo e via al ristoro, ma non sono particolarmente stanco, vuol dire che ho gestito bene la situazione. Mi congiungo con gli altri del team, tuffo nel lago per abbassare la temperatura e acquisire l'odore di alborella e pasta party alltogether per stemperare il furore agonistico, diciamo così. Gara finalmente senza tagli dopo due edizioni monche, e deve essere sempre così. Contento della prestazione, finalmente sotto le tre ore nella bici, che mi ha permesso di chiudere con un time nettamente migliorato rispetto alle altre participazioni. Avanti così.

domenica 16 luglio 2017

16° Triathlon Sprint di Lecco

Sono a lecco per partecipare oggi domenica 16 luglio al triathlon su distanza sprint. Eredito il pettorale di fabri, che per via di un infortunio, sarebbe andato perso. Partirò nella batteria dei più forti, ci sarà da ridere. Con daniele raggiungo il folto gruppo oxygen, che partirà sparpagliato nelle diverse batterie. Rispetto alla mia partecipazione di qualche anno fa, noto che gli iscritti si son quadruplicati, costringendo l'organizzazione a rivedere la zona cambio, portandola sulla strada principale parallela al lago. Ritiriamo il pacco gara in zona oratorio per poi spostarci a sitemare l'attrezzatura. Le partenza sono ben distanziate tra di loro, in modo tale da non intralciarsi durante le tre discipline. Giornata calda e soleggiata, muta facoltativa e tantissimi partecipanti. Ci siamo, il circo si mette in moto, con gli altri vediamo il tratto di nuoto e via via ci diradiamo. Mi preparo, vado a saggiare l'acqua e proseguo in zona start. Sono in compagnia dei vincenti, mi devo tappare gli occhi, altrimenti sono guai. 
Siamo in acqua pochi secondi è via. Dopo poche bracciate di assestamento, ci do di brutto brutto brutto, cercando di rientrare in linea, visto che sono leggermente defilato. Prima boa fatta, leggero traverso e via a bomba fino all'uscita. Spingo, mi gioco tutto in questa frazione, riesco a domarne un paio che crollano, gli scalini sono lì, ultimi metri e via verso la bici. Lento come la solito, esco dalla t1 e parto. Qui mi posso collocare come un pandino ad una gara di formula uno, infatti, molti mi invitano a fare gruppo, ma io non riesco proprio, hanno velocità e reattività inconcepibili per me. Quattro giri devastanti da fare a tutta. Tutti quelli pettinati a nuoto, ripagano con delle belle sverniciate alla carenatura. Giù la testa ed entro nella mia gara, solitaria, e giro dopo giro, alla fine mi ritrovo ultimo. Lo strazio finisce, metto scarpe da running e via a cannone a correre, due giri. Incrocio chi sta facendo già il secondo, almeno per il primo giro avrò compagnia. Passo il ponte, l'andatura è sopra le aspettative, bene. Giro di boa, rientro in città e al bivio per il secondo lap, tutti a sinistra, io a destra in solitaria. Riecco il ponte, e lontanissimo ne vedo uno, sarà mio! Si può fare, il gap si restringe e poco prima del bastone di ritorno è lui a mangiare la mia polvere. Chiusura in bellezza a palla, il traguardo è lì e finisco, nell'indifferenza di tutti, eh, te credo! Ristoro per bere qualcosa, raggiungo gli altri e ci gustiamo l'avvincente gara delle ladies con un tifo da stadio, ci facciamo sempre riconoscere, dei grandi! A parte il tratto in bici umiliante, nel nuoto sono soddisfatto, ho detto la mia. Nella corsa, un bel miglioramento, più delle aspettative. Avanti così direi.

lunedì 10 luglio 2017

Triathlon Olimpico Iseo Franciacorta

Anche questo anno qui ad iseo per partecipare al triathlon olimpico, oggi domenica 9 luglio. Macchinata con enrico e daniele e bella sosta al bar per un richiamino di colazione, eh, tanta roba e non parliamo di croissant...Arriviamo in zona gara, tantissimi atleti, tante strette di mano e sorrisi, è la prima gara della stagione per me, dopo il passaggio a vuoto dei mesi scorsi. Pacco gara preso, le partenze scaglionate sono da mezzogiorno in poi. Ci cambiamo con calma, con la buona notizia che la muta è facoltativa, evvai! Giornata comunque calda e soleggiata ci sarà da sudare oggi. Sistemo la bici e controllo che sia tutto ok, mi faccio il film dell'uscita a nuoto e vado a pucciarmi nel lago per un mini riscaldamento. Tutto pronto, mega casino per la spunta, la logistica è cambiata e non si sa come comportarsi, ma alla fine tutto fila liscio. Ci siano, le donne partono, a seguire tutte le batterie a brevissima distanza. 
Il mio turno e giunto e mi butto in acqua, pochi secondi e la trombetta da il là alle operazioni. Come al solito defilato sulla destra inizio a dare di braccia, la prima boa e là in fondo, cerco di non strafare e di essere regolare. Prima virata a sinistra, breve tratto e di nuovo a sinistra per il lungo rettilineo. Sono nel traffico ora e spesso devo zigzagare per trovare la via giusta. Il lago in alcuni punti è leggermente mosso, ma lo assecondo senza indugi. Ultima virata e progressione fino all'uscita, l'acqua finisce e via a razzo verso la bici, piuttosto lontana la t1. Via la muta, prendo il mezzo, in sella e giù a pedalare. Percorso che conosco bene, prima parte pianeggiante, poi salita impegnativa e finale in velocità. Un film già visto, nonostante l'impegno, vengo asfaltato a ripetizione. Raggiungiamo le colline e ora si fa sul serio, io provo a stringere i denti sulle pendenze, ma non c'è trippa per gatti. Discesa finalmente, senza rischiare pennello i tornanti, ultimo tratto pianeggiante e deposito le due ruote. Ora una corsetta sotto il sole, tre giri tra le via del paese, lungo lago e periferia. Le energie ci sono, vediamo come va. Non ho un piano ben definito e il primo lap lo uso per capire la media da tenere. La gamba è buona e nel mio piccolo spingo, la respirazione è impegnata, giusto così. Tanti che corrono, un traffico pazzesco, e negli stretti tratti a doppio senso, la collisione è dietro l'angolo. Curo i ristori, i liquidi sono importanti in questa calura del primo pomeriggio. Ultimo giro e tengo botta alla grandissima, ho l'arrivo stampato in testa, ritmo costante, non devo calare; ci siamo, manca meno di un km e aumento l'andatura, sono in paese, deviazione per il tappeto di arrivo e bello allegro taglio il traguardo. Raggiungo il ristoro, anguria che va via a fiume e mi ripiglio. Il gruppo si ricompone, abituale pasta party e si rientra a casa. Ritorno positivo alle gare, ho raccolto di più di quello che mi aspettavo, sono sulla strada giusta.

venerdì 21 aprile 2017

Gamba d'oro Prato Sesia

Oggi venerdì 21 aprile eccomi a prato sesia per la serale del circuito gamba d'oro. Corsetta prevalentemente in piano, tranne un piccolo strappetto prima dell'ultimo km di arrivo, quindi gara veloce. Molti i partecipanti, come sempre, la kermesse entra nel vivo con le tappe che anticipano il tramonto. Riscaldamento doveroso in zona campo sportivo, la condizione non è ottimale. Arriva anche bruno, segno che siamo li li per partire. Via con le danze. La fiumana esce dal paese e piano piano si sgrana, io sono in compagnia del contabile, in splendida forma, fatico a tenere il passo, ho già la lingua fuori! Si pesta lo sterrato ora, siamo in aperta campagna, io sono incollato al compare che domenica si spara una mezza maratona, diciamo che stasera è in rifinitura della preparazione. La gara prosegue nell'anonimato, ritorniamo su asfalto per poi imbucarci tra le vie storiche del paese. Sono fuori dal giro da un po' e devo riprendere il feeling con queste competizioni, che nel loro piccolo, danno soddisfazione. Eccoci nella strada che fiancheggia un boschetto, preparazione per la salita non più lunga di duecento metri. Imbocchiamo il tratto in single trac a bomba, io sono fuori giri ma non mollo, scolliniamo e via a tutta fino al termine. Giro sul prato del campo da calcio e finiamo in bellezza. Ristoro ben meritato. Vado a casa con la consapevolezza che è ora di fermarsi, il problema in zona caviglia destra che mi assilla da un paio di mesi persiste e la voglia ora è sotto zero. Chiudo i 6,500 km alla 54esima posizione in 27'24''. Game over.